di Nicoletta Zanoletti
La mentalizzazione è quella abilità della mente che ci rende capaci di creare collegamenti tra i comportamenti e gli stati mentali del Sé e degli altri, attraverso il passato e il presente, proiettandoli proattivamente nel futuro. (Bateman e Fonagy 2006). Ciò significa poter riflettere, pensare se stessi e gli altri attraverso l’immaginazione e l’interpretazione dei pensieri, delle emozioni, delle intenzioni, dei comportamenti propri ed altrui al fine di comprenderli.
La mentalizzazione si sviluppa attraverso i primi legami di attaccamento ed è alla base dell’autoregolazione emotiva. Attraverso l’offerta di cure precoci adeguate, i genitori riescono a sintonizzarsi con la condizione mentale soggettiva del bambino (funzione riflessiva) e a costruire un attaccamento sicuro, capace di soddisfare il bisogno di protezione, vicinanza e rassicurazione. La qualità di questo legame consente al bambino di riconoscersi nelle rappresentazioni mentali del genitore e d’interiorizzarle, al fine di formare un proprio nucleo psicologico. In questo processo sviluppa la possibilità di comprendere che i sentimenti che vive sono anche pensabili ed accedere quindi ad una comprensione “vissuta”, più profonda della consapevolezza intellettiva, che chiameremo “affettività mentalizzata”.
Mentalizzare vuol dire quindi “(…) saper comprendere che il proprio ed altrui pensiero è di natura rappresentazionale e che il comportamento è motivato da condizioni interiori, come pensieri e sentimenti”. (P. Fonagy).
Le variazioni dello sviluppo individuale, la qualità dell’attaccamento, le esperienze di vita negative e traumatiche, possono causare deficit e distorsioni, compromettendo la capacità di mentalizzare. Attraverso la psicoterapia è possibile dialogare in modo efficace per chiarire i nostri pensieri e sentimenti, ridando ad esempio una forma attuale alla nostra storia autobiografica, alla luce delle nuove esperienze acquisite e vissute.
Lo Psicoterapeuta offre al paziente sostegno, incoraggiamento e comprensione: una base sicura da cui partire per riconsiderare la propria vita. Facilitando la modulazione degli affetti e il pensiero organizzato, può contenere le angosce e restituirle come delle rappresentazioni pensabili. Viene in tal modo sostenuto il processo di mentalizzazione delle esperienze affettive negative, che possono essere riviste, risignificate e corrette all’interno della relazione terapeutica.