Disturbo di conversione

Disturbi psicosomatici

Il disturbo di Conversione o anche detto Isteria di conversione è un disturbo facente parte della psicosomatica che causa la comparsa di sintomi fisici ingiustificati, simili a quelli di un disturbo neurologico, causati da fattori psicologici.

I sintomi di conversione riguardano in particolare il funzionamento motorio volontario o sensitivo, e proprio per questo vengono detti “pseudo-neurologici”.

I sintomi motori comprendono alterazioni della coordinazione e dell’equilibrio, paralisi localizzate, perdita della voce (afonia), difficoltà di deglutire o sensazione di nodo alla gola, ed infine ritenzione urinaria.

I sintomi sensitivi comprendono invece perdita della sensibilità tattile o del dolore, cecità, sordità, allucinazioni, attacchi pseudo-epilettci o convulsioni.

I sintomi di conversione non corrispondono all’alterazione di nessuna struttura anatomica o meccanismo neuro-fisiologico, ma seguono piuttosto i sintomi psico-somatici che il soggetto mette in atto.

E’ importante sottolineare che alla comparsa di tale sintomatologia, prima di consultare uno psicoterapeuta, è importante consultare un neurologo che escluda totalmente una natura medica della patologia.

Il disturbo di conversione tende a insorgere nell’adolescenza o nella prima età adulta ma può manifestarsi a qualsiasi età.


I disturbi psicosomatici rivestono un ruolo importante nella salute e psicofisica e nel benessere della persona. Rappresentano infatti un ampio campo della patologia collocandosi a metà tra medicina e psicologia.

Nello specifico, la psicosomatica ha lo scopo di rilevare e comprendere gli effetti negativi che la psiche, la mente, produce sul soma, il corpo.

I disturbi psicosomatici si possono considerare malattie vere e proprie che comportano danni a livello organico e che sono causate o aggravate da fattori emozionali.

I sintomi psicosomatici possono coinvolgere il sistema nervoso autonomo e forniscono una risposta vegetativa a situazioni di disagio psichico o di stress. Le emozioni negative, come il risentimento, il rimpianto e la preoccupazione possono mantenere il sistema nervoso autonomo (sistema simpatico) in uno stato di eccitazione e il corpo in una condizione di emergenza continua, a volte per un tempo più lungo di quello che l’organismo è in grado di sopportare. I pensieri troppo angosciosi, quindi, possono mantenere il sistema nervoso autonomo in uno stato di attivazione persistente il quale può provocare dei danni agli organi più deboli.

Disturbi di tipo psicosomatico possono manifestarsi attraverso moltissimi sintomi diversi, e coinvolgendo anche organi del corpo:

  • Apparato gastrointestinale: gastrite psicosomatica, colite spastica psicosomatica, ulcera peptica
  • Apparato cardiocircolatorio: tachicardia, aritmie, cardiopatia ischemica, ipertensione essenziale
  • Apparato respiratorio: asma bronchiale, sindrome iperventilatoria
  • Apparato urogenitale: dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce o anorgasmia, enuresi
  • Sistema cutaneo: psoriasi, acne, dermatite psicosomatica, prurito, orticaria, secchezza della cute e delle mucose, sudorazione profusa
  • Sistema muscoloscheletrico: cefalea tensiva e cronica, crampi muscolari, stanchezza cronica, blocchi e tensioni muscolari, fibromialgia, artrite, dolore al rachide
  • Alimentazione: eccessivo appetito, nausea, vomito, scarso appetito

Inoltre i sintomi psicosomatici sono comuni nelle varie forme di depressione e in quasi tutti i disturbi d’ansia, ma esistono dei disturbi psicosomatici veri e propri in assenza di altri sintomi di natura psicologica, che rendono più difficile, per il soggetto, imputare il malessere fisico ad un problema psicologico piuttosto che ad un malfunzionamento organico.

Alcuni tra i disturbi psicosomatici più comuni sono:

  • Fibromialgia
  • Stanchezza cronica
  • Cefalea tensiva
  • Disturbo di somatizzazione
  • Colite spastica (colon irritabile)
  • Dermatite psicosomatica
  • Dolore cronico